Oramai un anno fa, veniva firmato a Bologna nell’ambito di Cosmofarma 2017 il protocollo di collaborazione tra SIT (Società Italiana di Telemedicina) e Federfarma. Il presidente di quest’ultima, Annalisa Rocca, dichiarò: “La popolazione diventa sempre più anziana e l’innovazione tecnologica facilita l’accesso alle prestazioni su tutto il territorio, potenziando il ruolo della farmacia come primo presidio sociosanitario integrato nel Servizio Sanitario Nazionale. La diffusione dei servizi di telemedicina si inquadra nell’evoluzione della Farmacia verso un modello di presidio sanitario territoriale impegnato non solo nell’erogazione del farmaco e nell’assistenza al paziente, ma anche nella fornitura di nuove prestazioni, volte a sfruttare la capillarità della rete delle farmacie per facilitare l’accesso dei cittadini alle cure. Quasi 3.000 farmacie hanno già aderito all’accordo, attivando servizi di telemedicina tramite la piattaforma informatica allestita da Promofarma [società di servizi di Federfarma, ndr]. Tali prestazioni al momento sono fornite in regime privatistico”.
Facciamo un passo indietro. Per “telemedicina” si intende l'uso di tecnologie afferenti le telecomunicazioni e l'informazione per fornire assistenza sanitaria clinica a distanza. Questa nuova forma di assistenza sanitaria permette infatti di superare diverse barriere di natura fisica che possono ostacolare l’erogazione del servizio. La telemedicina ha consentito ai fornitori di cure primarie e agli specialisti di curare pazienti anche in luoghi molto difficili da raggiungere e viene usata anche per situazioni di emergenza. Essenzialmente è quindi un prodotto delle tecnologie del XX secolo: il loro utilizzo ha introdotto la possibilità di comunicazioni paziente-personale medico in tempo reale, nonché la trasmissione di dati e informazioni. Se le prime forme di telemedicina utilizzavano la radio e il telefono, in seguito è venuta la videotelefonia e oggi, anche in questo campo, il digitale ha soppiantato i vecchi sistemi.
L’accordo del 2017 aveva l’obiettivo di promuovere i servizi di telemedicina effettuati all’interno delle farmacie. Già il 20 febbraio 2014 Governo e Regioni avevano firmato un’Intesa in cui riconoscevano il contributo della telemedicina nell’assicurare un pari accesso alle cure mediche e nel garantire un supporto alla continuità nell’erogazione delle terapie. D’altronde, solo nel 2016 gli interventi di telemedicina nelle farmacie italiane avevano raggiunto quota 67.000 prestazioni, passando dalle classiche analisi del sangue ad elettrocardiogrammi e monitoraggi della pressione arteriosa, per citare solo alcuni dei servizi più tipici.
Uscendo dai nostri confini, la telemedicina è contemplata nell’Agenda Digitale della Commissione Europea e si sta diffondendo rapidamente in tutto il Vecchio Continente. Ad esempio, è una risorsa preziosa per quel 25% della popolazione statunitense che vive in aree rurali e non è in grado di raggiungere facilmente i servizi medici.
Quali vantaggi, in sintesi? I pazienti possono recarsi in farmacia e, ad esempio, ricevere immediatamente una risposta validata da un medico cardiologo o accedere agli esami in tempi brevissimi (addirittura 24-48 ore dalla richiesta), con l’enorme plus di poter usufruire del SSN nel proprio quartiere.
Studio Mario Fanelli ha da subito creduto nella telemedicina come sistema per fornire un'assistenza sanitaria adeguata a tutti i pazienti. Per questa ragione ha inserito nella sua filosofia della farmacia dei servizi il concetto di telemedicina, sviluppando progetti che includessero aree ad hoc. Scopri qui le nostre proposte oppure contattaci senza impegno!
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